Informazione e prevenzione: solo così si può sconfiggere l’AIDS
Il 1° dicembre, giornata mondiale contro l’AIDS, l’associazione Giobbe avanza tre richieste alle istituzioni e propone un contest musicale e un seminario per informare i giovani sulle malattie sessualmente trasmissibili con la possibilità di test gratuiti
Tacere di un fenomeno, non vuol dire che non esista più. È quello che sta capitando con l’HIV/AIDS. La diffusione delle infezioni sessualmente trasmissibili, compreso l’HIV, continua a rappresentare, anche nel ventunesimo secolo, un problema di Sanità Pubblica.
Non va trascurato che in questi ultimi anni, dal punto di vista farmacologico, si sono registrati passi avanti importanti (anche se occorre perfezionare i farmaci attuali e arrivare al vaccino) che migliorano le aspettative delle persone con HIV e permettono loro di vivere una vita il più possibile appagante: «Ma occorre una diagnosi tempestiva. Per questo è importante attivare canali di comunicazione diversi per raggiungere il più alto numero di persone possibile perché informazione e prevenzione sono essenziali per favorire lo stato di benessere e salute sia per la singola persona, sia per la collettività di cui essa fa parte» sottolinea Giuliano De Santis, medico infettivologo e presidente dell’associazione Giobbe (www.associazionegiobbe.it) attiva, da oltre trent’anni, a Torino e nel mondo a fianco dei malati di AIDS, di chi ha contratto l’HIV e dei loro famigliari.
Nell’ultimo rapporto sulle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di AIDS in Italia al 31 dicembre 2022, pubblicato sul Notiziario Istisan volume 36, n. 11 – novembre 2023, redatto dal Centro Operativo AIDS (COA) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), c’è un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati, poiché si registra un leggero aumento dei casi diagnosticati (sono 1.888 le nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 3,2 nuove diagnosi per 100.000 residenti). Nel rapporto, in particolare, c’è un passaggio preoccupante che riguarda la diagnosi tardiva:
“Dal 2015 aumenta la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV. Nel 2022 quasi la metà delle persone con nuova diagnosi HIV effettua il test solo in stadi avanzati di malattia in seguito alla presenza di sintomi o patologie correlate all’HIV; tale proporzione è aumentata rispetto agli anni precedenti”.
«Purtroppo – continua Giuliano De Santis – sull’argomento c’è ancora tanta disinformazione: dalle modalità di trasmissione del virus, alle persone a rischio e alle prospettive di vita delle persone con HIV. La mancanza di informazione fa prevalere nell’immaginario di ognuno di noi pregiudizi molto comuni e lo stigma immotivato che esiste ancora attorno alla malattia. Questo, abbinato a una debole politica di prevenzione da parte del Sistema Sanitario, porta a diagnosi tardive».
Agire nel contesto socio-culturale della popolazione partendo dai giovani è quanto sta facendo l’associazione Giobbe. Oltre a gestire una casa ospitalità per malati di AIDS e occuparsi di assistenza domiciliare (per i malati e i loro famigliari) da anni è attiva nelle scuole e nei luoghi di socializzazione per cercare di diffondere la cultura della prevenzione. È risaputo che la malattia si trasmette in particolare con i rapporti sessuali. «Per questa ragione – sottolinea dottor Marco Peretti, vicepresidente dell’associazione Giobbe – non bisogna avere paura di fare le analisi se pensiamo di aver avuto un comportamento a rischio. Ancor meglio sarebbe inserirle in un proprio programma periodico di screening finché si è soggetti sessualmente attivi. Perchè l’HIV, opportunamente e tempestivamente trattata, è oggi considerata un’infezione cronica che lascia spazio a progetti di vita personali, lavorativi e familiari, compreso quello di diventare genitori e di mettere al mondo figli sani».
L’associazione Giobbe chiede alle istituzioni di incrementare l’informazione per contrastare lo stigma e le false notizie attorno alla malattia e i malati, e individua tre misure fondamentali da adottare:
- prevenzione nelle scuole;
- facilitazione di accesso ai test;
- educazione sessuale e sentimentale.
Per questo 1° dicembre, Giornata Mondiale contro l’AIDS, una ricorrenza di solidarietà e di sensibilizzazione verso coloro che ancora oggi sono affetti da questa grave malattia deficitaria, l’associazione Giobbe si fa promotrice di due iniziative che mettono al centro la scuola e gli studenti.
RockONtest
Al mattino, a partire dalle ore 10, sul palco dell’auditorium dell’Istituto Majorana di Grugliasco, rockONtest, sfida tra gruppi musicali in rappresentanza delle scuole secondarie di secondo grado che hanno seguito un percorso di formazione sulla prevenzione dell’HIV organizzato dall’Associazione che ha nello spettacolo teatrale Beata conoscenza il suo momento centrale.
Le band, davanti ad un pubblico di coetanei, propongono composizioni originali o cover su solidarietà, accettazione del diverso, lotta allo stigma, prevenzione. I primi 3 classificati, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, vincono buoni acquisto per strumenti musicali mentre le scuole di appartenenza una somma di denaro da destinare a progetti di sostegno ad alunni in difficoltà o disagio.
Durante l’incontro, con un linguaggio giovane e ironico, l’attore Francesco Giorda parlerà di HIV e malattie sessualmente trasmissibili. «Il teatro e la musica – aggiunge Luca Iorfida, direttore dell’associazione Giobbe – permettono di raggiungere gli studenti attraverso un linguaggio a loro vicino. Questo ci consente di trasmettere informazioni e, soprattutto, di renderli partecipi di un progetto che affronta un tema non semplice, come quello dell’HIV. La cosa che ci rende orgogliosi è che i ragazzi, oltre a stare insieme e divertirsi, diventano a loro volta preziosi testimonial. Il progetto, giunto al quinto anno, ha già coinvolto oltre 11.000 studenti».
Seminario e Test HIV
Nel pomeriggio, alle ore 16, ci si sposta nell’aula A di Palazzo Campana, in Via Carlo Alberto, presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Scuola di Scienze della Natura dove, in collaborazione con i Dipartimenti di UniTo Dbios e Dsspp, si terrà il seminario “HIV: stato dell’arte nel 2023“, aperto agli studenti, per parlare ai giovani universitari della reale diffusione della malattia e dell’importanza della prevenzione.
Al termine dell’incontro sarà possibile effettuare (sino a esaurimento dei dispositivi) un test HIV gratuito e anonimo. «Per l’associazione Giobbe – conclude Marco Peretti – la prevenzione è centrale. Non possiamo mollare né nella ricerca scientifica né nell’informazione e sensibilizzazione, se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell’ambizioso progetto Unaids, il programma delle Nazioni Unite per l’Aids/Hiv, conosciuto come “95-95-95”: diagnosticare il 95% delle infezioni di Hiv; di questa percentuale riuscire a mettere in trattamento il 95% e di quest’ultima abbattere la carica virale al 95% entro il 2030.
Per questo crediamo in un percorso unitario e abbiamo aderito al progetto internazionale Torino Fast Track Cities che coinvolge diverse città in tutto il mondo e quattro partner principali: l’International Association of Providers of AIDS Care (IAPAC), il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (UNAIDS), l’United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat) e la Città di Parigi, mirando all’azzeramento di nuove infezioni da HIV e zero decessi correlati all’AIDS».
Per informazioni: Valter Musso – 3357422962