1° dicembre Giornata mondiale contro l’AIDS

L’Associazione Giobbe: «Abbattiamo le disuguaglianze e attiviamo una corretta politica di informazione e prevenzione»

Due iniziative per parlare ai giovani: rockONtest e un seminario Screening e prevenzione dell’HIV con la possibilità di fare un test HIV gratuito

Era il 1981 quando si scoprirono i primi casi di Aids. In questi anni molti passi avanti sono stati fatti sul piano della ricerca e delle cure e una diagnosi precoce oggi può favorire una vita normale. Però è fondamentale continuare a investire sulla ricerca, sulla prevenzione, sull’assistenza e sulla corretta informazione sulla malattia. Purtroppo la poca conoscenza della malattia e le disuguaglianze nell’accesso ai medicinali e ai servizi sono due variabili che contribuiscono a far crescere la diffusione dell’HIV e dell’AIDS.
Il 1° dicembre è la giornata mondiale della lotta all’AIDS, un momento di riflessione importante per non dimenticare che l’HIV/AIDS esiste ancora e colpisce moltissime persone. Almeno In Occidente non è più agli onori della cronaca, ma non è stato vinto, mentre in molte parti del Mondo, Africa e parte dell’Asia, è ancora diffusissimo.
Le parole d’ordine sono prevenzione e facilità di accesso ai servizi. È in questa direzione che si muovono le attività previste dall’Associazione Giobbe (www.associazionegiobbe.it) attiva, da oltre trent’anni, a Torino e nel Mondo a fianco dei malati di AIDS, di chi ha contratto l’HIV e dei loro famigliari.
In questi due ultimi anni segnati dal COVID-19 e da altre crisi globali, secondo l’UNAIDS, i progressi contro la diffusione dell’HIV hanno rallentato, le risorse si sono ridotte e quindi milioni di vite sono a rischio. Lo slogan, individuato dall’UNAIDS per questa edizione della giornata, è Equalize, pareggiare: “Mancano solo otto anni all’obiettivo di porre fine all’AIDS come minaccia per la salute globale previsto nel 2030. Le disuguaglianze economiche, sociali, culturali e giuridiche devono essere affrontate con urgenza. In uno stato di pandemia, le disuguaglianze rappresentano un maggiore fattore di rischio per tutti”.
Due sono i momenti principali della giornata proposti dall’Associazione Giobbe e che vedono come protagonisti i giovani, la fascia, secondo le statistiche, più a rischio di contrarre l’HIV che ha nei rapporti sessuali non protetti, con partner non stabili, la causa maggiore di trasmissione del virus: «Lavorare per prevenire la trasmissione del virus e operare per una diagnosi precoce significa garantire una maggiore serenità sociale e una migliore aspettativa e qualità di vita alle persone. Inoltre, impegnarsi in tal senso riduce in maniera significativa la spesa sanitaria: una persona che non si infetta, o un sieropositivo che inizi precocemente le terapie antiretrovirali, ha costi decisamente minori per tutta la collettività» afferma il dottore Giuliano De Santis, presidente dell’Associazione Giobbe.
Si inizia al mattino con rockONtest, un contest musicale aperto agli istituti di scuola secondaria di secondo grado. Le band degli istituti, che durante l’anno hanno seguito un percorso di formazione sulla prevenzione all’HIV organizzato dall’Associazione Giobbe che ha nello spettacolo teatrale Beata conoscenza il momento centrale, si esibiranno sul palco dell’Auditorium dell’Istituto Majorana di Grugliasco a partire dalle ore 10, davanti a un pubblico di coetanei. I partecipanti producono composizioni originali o cover su solidarietà, accettazione del diverso, lotta allo stigma, prevenzione. I primi 3 classificati, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, vincono buoni acquisto per strumenti musicali mentre le scuole di appartenenza una somma di denaro da destinare a progetti di sostegno ad alunni in difficoltà o disagio. Durante l’incontro, con un linguaggio giovane e ironico, l’attore Francesco Giorda parlerà di HIV e malattie sessualmente trasmissibili. «Il contest musicale – aggiunge Luca Iorfida, direttore dell’Associazione Giobbe – permette agli studenti, attraverso la musica e all’emotività, di stare insieme, di meglio interiorizzare i messaggi legati alla prevenzione dell’HIV».
Nel pomeriggio, alle ore 16, in Collaborazione con i Dipartimenti di UniTo Dbios e Dsspp, ci si sposta in via Carlo Alberto, 10 sede del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, per un seminario su Screening e prevenzione dell’HIV per parlare ai giovani dell’Università dell’importanza della prevenzione. Al termine dell’incontro sarà possibile effettuare (sino a esaurimento dei dispositivi) un test HIV gratuito e anonimo. «Oltre a occuparci direttamente – conclude il dottor Marco Poretti, vicepresidente dell’Associazione Giobbe – dei malati di AIDS e HIV positivi (sia gestendo un luogo di ospitalità, Casa Giobbe, sia a domicilio), stiamo moltiplicando, in tutta Torino, le iniziative per diffondere una cultura di prevenzione e solidarietà e promuovere una sana informazione circa la malattia. Solo individuando il virus dell’HIV con tempestività e informando correttamente sulla malattia demolendo tante false credenze ancora radicate nell’opinione pubblica, si può costruire una società in cui le persone positive all’HIV abbiano un buon livello di benessere e siano ben integrate nel tessuto sociale, riuscendo così a sviluppare le proprie peculiarità e a convivere con la propria malattia con dignità. Anche così si può sconfiggere l’isolamento sociale di cui tanto spesso sono vittime le persone contagiate».
L’Associazione Giobbe fa anche parte del progetto internazionale Torino Fast Track Cities attività con iniziative di prevenzione sul territorio cittadino.

Che cos’è l’associazione Giobbe?

Organizzazione Onlus della Comunità Cristiana Torinese per la promozione di iniziative di solidarietà rivolte a persone con AIDS.

Quando nasce?

Nel 1990, quando l’AIDS iniziava a manifestare in tutta la sua drammaticità umana e sociale, quest’ultima causa di emarginazione e discriminazione delle persone colpite.

Da chi è formata?

Da volontari, semplici cittadini, infermieri e dottori, che nella quotidianità cercano di condividere l’esperienza di cammino con persone con AIDS o affette da HIV.

Di cosa si occupa?

-di sensibilizzazione e comunicazione per prevenire l’infezione da virus HIV e AIDS e diffondere la cultura della partecipazione;
-di sostegno in ospedale e a domicilio delle persone con AIDS o affette da HIV e alle loro famiglie;
-di accoglienza, creando una apposita “Casa” per le persone sole e abbandonate in stato avanzato della malattia: Casa Giobbe.

Cos’è Casa Giobbe?

Una villetta a Grugliasco che ospita fino a 12 persone con AIDS conclamato, persone in stato di grave disagio sanitario e sociale, spesso prive di una valida rete familiare e amicale. È riconosciuta quale Servizio di Trattamento Specialistico e dispone di un’équipe multidisciplinare composta da educatori, Oss, infermieri, medici e volontari. Soprattutto è un luogo di vita e di progetto dove al centro c’è la persona e il suo diritto di vivere dignitosamente e umanamente il presente.

Chi sono i beneficiari del sostegno domiciliare?

Sono persone in HIV e le loro famiglie. Tramite personale specializzato e volontari ci si occupa non solo di cose di ordine pratico e materiale, ma si pone particolare attenzione alla qualità della loro vita promuovendo attività di socializzazione.