Grande entusiasmo e successo di rockONtest 2022
Evento dell’Associazione Giobbe per i ragazzi delle superiori che ha colto nel segno: fare informazione su HIV e malattie sessualmente trasmissibili con linguaggio semplice, coinvolgente e divertente
1 dicembre 2022. Alberto Gulotto, Fabio Cazzuola e Giulia Baccio (Dancing Fingers Trio), Maria Sutulova e Lina Afifi sono i vincitori di rockONtest 2022 il contest musicale ideato dall’Associazione Giobbe, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo, per far conoscere agli studenti, in modo coinvolgente e con un linguaggio semplice e divertente, le tematiche legate all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili.
Il concerto si è tenuto il 1° dicembre, giornata mondiale contro l’AIDS, nell’auditorium dell’Iti Ettore Majorana di Grugliasco gremito di entusiasti studenti che non hanno fatto mancare il caloroso incoraggiamento ai colleghi che si esibivano. Una platea che sembrava una composta curva da stadio che si illuminava (la torcia dei cellullari hanno sostituito il vecchio accendino) e si animava a seconda dell’artista della scuola che si esibiva. Una giornata emozionante che si può pienamente cogliere negli occhi dei vincitori che, a stento, riusciamo a far sedere per una breve chiacchierata, tanta è la loro esultanza.
Iniziamo dai vincitori, i Dancing Fingers Trio, tre pianisti diciottenni dell’Iti Majorana di Grugliasco.
Come vi siete avvicinati alla musica?
Alberto Gulotto: Durante il lockdown, quando non sapevo come riempire le giornate e sentivo un senso di vuoto dentro di me, l’unica cosa che riusciva a colmarlo era la musica classica e, da lì, il pianoforte.
Fabio Cazzuola: Io l’ho scoperta in prima media grazie al mio insegnate di educazione musicale. Adesso mi sto impegnando per farla diventare un lavoro a tutti gli effetti. Ascolto diversi generi: classica, pop, rock. Al piano mi piace suonare di tutto.
Giulia Baccio: Anch’io ho iniziato alle medie. Ho fatto tre anni di pianola e dei corsi privati e poi ho smesso. Quest’anno, grazie ad Alberto e Fabio che mi hanno ridato energia, sto ritrovando tutto l’amore e l’emozione nel suonare il pianoforte: devo ringraziarli tantissimo.
Come è nato Dancing Fingers Trio?
Giulia: Frequentiamo classi diverse e ci siamo conosciuti quest’anno grazie al progetto Emozionarte della nostra scuola, trovando subito un’intesa bellissima che ci ha unito: quando suoniamo tiriamo fuori le emozioni che abbiamo dentro.
Alberto: Dobbiamo ringraziare i nostri insegnanti che hanno seguito il progetto perché è grazie a loro che abbiamo iniziato e che tutto ciò è stato possibile.
Perché la scelta del brano di oggi è ricaduta su Onde di Ludovico Einaudi?
Alberto: Einaudi ha preso il titolo della sua opera dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf in cui dal racconto di tante persone diverse emerge come queste, in realtà, abbiano gli stessi obiettivi, gli stessi sogni. Einaudi ha trasportato questa metafora nelle onde che sono tutte unite e sono nello stesso mare.
Quali sono i vostri sogni?
Alberto: Essere felice
Fabio: Fare musica. Riuscire magari un giorno a fare concerti di un certo livello su palchi importanti.
Giulia: Ne ho tanti per il futuro, ma penso molto di più al presente e voglio continuare a suonare il pianoforte perché mi rende felice.
Cosa sapete dell’AIDS?
Alberto: È una malattia sessualmente trasmissibile dalla quale non si può guarire ma oggi si può tenere sotto controllo. All’inizio non c’erano cure e si moriva facilmente.
Fabio: Io suono molto spesso la musica dei Queen. Conosco la storia di Freddy Mercury e quello che ha passato ed è sempre un’emozione suonarlo e pensare a quello che è cambiato rispetto ad alcuni anni fa sia nell’approccio all’AIDS sia nelle cure.
Giulia: Questa giornata secondo me è stata molto d’aiuto per capire l’importanza della prevenzione. Servirebbero molti più eventi come questo perché c’è ancora tanta disinformazione e circolano molte notizie false. La musica e il teatro sono un veicolo straordinario per comunicare problematiche e far riflettere.
E se un giorno vi chiedessero di andare a suonare per gente che ha bisogno, per gente triste?
Rispondono in coro: Assolutamente sì
Giulia: Ci rende felice vedere, quando suoniamo, le facce, le emozioni del pubblico partecipe che si fa trasportare dalla nostra musica. È stupendo.
Mentre parliamo continuano gli abbracci, lo scambio di complimenti e le promesse di ritrovarsi per suonare. In questo ambiente di festa e gioia congediamo Dancing Fingers Trio e incontriamo Maria Sutulova.
Maria (con il punto esclamativo al contrario al posto della i), diciottenne del Liceo e Istituto Magistrale Domenico Bertidi Torino, si è classificata seconda con un brano da lei composto: Strong: «Dove sottolineo l’importanza di chiedere aiuto quando se ne ha bisogno» dice in fase di presentazione sul palco rockONtest.
Qual è il tuo sogno?
Il mio sogno è rendere felici le persone con la mia musica. Sono una cantautrice. Per realizzarlo devo far conoscere le mie canzoni a più persone possibili, sarà lunga. Però sono sicura di farcela perché per me la musica è tutto. È la quotidianità in cui vivo. Canto 24 ore su 24 per la gioia dei miei vicini.
Come nasce la tua passione per la musica?
Nasce da piccolissima. Seguivo programmi televisivi e radiofonici dove si trasmetteva tanta musica diversa, e per questo ringrazio i miei genitori. Ogni giorno mi appassionavo alle diverse forme di canto e ai diversi musicisti che sentivo, ognuno aveva una sua unicità. Già allora mi dicevo che non avrei mai smesso di cantare perché mi rende felice. Crescendo ho scoperto che il palco è la mia casa, è il posto dove mi trovo più a mio agio. La forma di gratitudine per me più bella è l’applauso dopo l’esibizione, è quello che emoziona di più, ripaga degli sforzi fatti e dà l’idea che quello che ho fatto sia piaciuto.
Devo anche dire che nella vita ho avuto tanti momenti difficili che non avrei potuto affrontare senza la musica. Il canto è la cosa che mi ha salvato e aiutato a rimanere me stessa.
Dal cantare allo scrivere, qual è il passaggio?
Quando mi viene l’ispirazione prendo il foglio e metto giù quello che mi passa per la testa, non c’è un quando, un dove o un perché. Poi, con calma, inizia la mia opera di cesellatura per arrivare al risultato finale: approfondisco tutte le implicazioni legate alla tematica che voglio affrontare. Ogni canzone che scrivo porta un messaggio ed è rivolto alle persone che si possono immedesimare nel testo che canto.
Cosa ti piace di più nello scrivere canzoni?
Prima di tutto mi piace tantissimo scrivere canzoni perché mi fa stare bene. La cosa che mi appassiona maggiormente è che lo scrivere mi porta a ragionare su determinati temi della vita quotidiana. Le mie canzoni riflettono la mia quotidianità, alcune sono molto tristi e affrontano tematiche complesse, altre sono più spensierate.
Che musica ascolti?
Tantissima e di diversi generi: dico per semplificare che i miei gusti vanno da Eminem ad Andrea Bocelli. Mi ispirano molto artisti del passato come i Queen, Barbara Streisand, Frank Sinistra, Micheal Jackson ed Amy Winehouse. Tra i contemporanei, Lady Gaga, Adele, Irene Grandi, Arctic Monkeys, The Weeknd e molti altri.
Come giudichi rockONtest?
L’iniziativa è molto bella: è interessante ed emozionante poter condividere e conoscere il tema dell’Hiv e delle malattie sessualmente trasmissibili con coetanei e approfondirle anche in maniera divertente. Parlare di prevenzione alla nostra età è fondamentale. Sapere poi che l’HIV, il virus che porta all’AIDS, se diagnosticato in tempo consente una vita normale a chi l’ha contratto è importante. Poi non dimentichiamo che, grazie alla somma messa a disposizione dall’Associazione Giobbe e dalla Compagnia di San Paolo, possiamo aiutare i nostri istituti scolastici a portare avanti progetti sociali. Personalmente, poi, questa iniziativa mi dà la possibilità di cantare su un palco: quindi benissimo.
In piccolo angolo del palco di rockONtest, un improvvisato set per le interviste, ci raggiunge una felicissima Lina Affi, che con un sorriso accogliente e contagioso mostra l’attestato di terza qualificata e abbraccia Maria. Non riesce a stare ferma, si guarda attorno, incontra gli sguardi degli altri studenti: l’auditorium dell’istituto Majorana è troppo piccolo per contenere la sua gioia. Lina, diciassette anni, torinese di genitori Egiziani frequenta il Liceo e Istituto MagistraleDomenico Berti di Torino e a rockONtest ha presentato il brano When i was your man di Bruno Mars.
Lina e il canto
Io canto da quando avevo praticamente tre anni, è stata una delle primissime cose che ho imparato a fare e non ho più smesso. Canto perché mi fa sentire bene e mi fa sentire al sicuro da tutto e da tutti. Il mio obiettivo quando canto è quello di trasmettere un’emozione a chi mi ascolta perché penso sia la cosa più importante per un’artista. Cantare fa parte di me, non si può pensare a una Lina senza legarla al fatto che canta sempre, in qualsiasi momento di una qualsiasi giornata.
Come nasce la tua passione per la musica?
Nasce da mia nonna. Quando ero piccina e tornavo dal dentista piangendo, lei mi faceva sedere sulle sue ginocchia e iniziava a cantare e tutto passava.
Che musica ascolti?
Ascolto musica di qualsiasi tipo e genere, anche se sono fissata con la musica indie che mi piace tantissimo.
Come scegli i brani che proponi?
È molto difficile scegliere i brani da cantare perché sono una ragazza molto, molto indecisa quindi di solito mi faccio aiutare dalle persone che mi conoscono bene. Naturalmente devono essere brani che mi piacciono e che sono in sintonia con me.
Consiglieresti a tuoi amici di partecipare a rockONtest?
Assolutamente si. Personalmente mi è piaciuto moltissimo, è stata un’esperienza speciale e sono contenta di aver partecipato. È un’opportunità per i ragazzi per esprimersi attraverso le loro passioni, in questo caso la musica. Ma non va dimenticato che il concerto è l’ultimo tassello di un percorso che tutti insieme, studenti e insegnanti, abbiamo fatto e ci ha portato ad avere maggiore consapevolezza dell’HIV e dell’AIDS. Questo dovrebbe stimolare la scuola ad affrontare questi argomenti con maggiore frequenza.
Un aneddoto legato all’esibizione di Lina. Durante le prove il supporto dove era registrata la base musicale si è danneggiato. Lina esce dall’auditorium e con voce concitata racconta il problema ai compagni di classe. La sente Matteo, ex studente del Majorana, che si offre di accompagnarla. È nata subito un’intesa musicale spontanea che ha permesso a Lina di potersi esibire.
L’entusiasmo dei ragazzi, le loro parole, il loro impegno sia sul palco (il livello musicale di tutti i partecipanti è stato davvero alto) sia durante l’anno nel seguire gli incontri/teatro guidati dall’artista torinese Francesco Giorda, dimostrano che rockONtest ha colto nel segno: fare formazione e informazione sull’HIV e l’AIDS divertendosi è la strada giusta.
Valter Musso